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Il rifugio Trivena, in val di Breguzzo

Una giornata al rifugio Trivena

Arrivare al rifugio Trivena, nel cuore della trentina val di Breguzzo, è facile ma non banale. E' facile perchè - alla fine - si tratta di camminare o ciaspolare per meno di un'ora su un'ampia pista forestale che, a neve assestata, viene anche percorsa dalla motoslitta a servizio del rifugio. Ma non è banale: perché sul percorso scaricano diversi canali che rendono sconsigliabile la salita al rifugio finchè la neve - come accennato poco sopra - non è assestata.

Ed è proprio il gestore del rifugio, con una pluriennale esperienza, ad informare sui social, o rispondendo alle telefonate, circa le condizioni del tracciato.

Anche proseguire oltre richiede attenzione. Il bucolico Pian di Redont, che d'estate è un piccolo e placido altopiano in cui un torrente disegna i suoi meandri, d'inverno si raggiunge risalendo l'innevato sentiero estivo. Anche lungo questa traccia scaricano almeno tre canali che devono essere... "a posto" prima di provare la salita.

Quando siamo saliti, lo scorso sabato 22 febbraio, siamo stati poi accolti da un vento impetuoso che ha reso sconsigliabile proseguire oltre. Dopo esserci così dedicati a qualche fotografia sul Pian di Redont, dove il sole si divertiva a nascondersi tra le nubi, siamo tornati in rifugio dove abbiamo avuto modo di ammirare un vero e proprio "museo non dichiarato" a tema Grande Guerra.

Già, la Grande Guerra. Qui, infatti, correvano le prime retrovie di uno dei fronti più caldi. Siamo a breve distanza dal Caré Alto e dai ghiacciai del gruppo dell'Adamello dove austriaci ed italiani si sfinirono in una logorante guerra di trincea. Vite perse, gioventù spezzate dalla folle volontà di avanzare qualche metro. Il tutto durante alcuni tra gli inverni più freddi degli ultimi secoli: neve, gelo e valanghe fecero più vittime delle armi nemiche.

Al rifugio Trivena è possibile osservare scarponi e ramponi dell'epoca, sci, ciaspole, elmetti, accessori necessari per indossare le maschere anti-gas, bombe e granate, armi.
E poi picche, badili ed altri attrezzi di uso quotidiano.
Un'anteprima scorrendo la gallery qui sopra.

Si trova poi una vetrina in cui sono esposte le varie rocce della zona, per un interessante excursus geologico.

I dettagli della salita al rifugio Trivena sono descritti qui: www.ciaspole.net/itinerari1/trentino/ciaspole-trivena.htm

  24/02/2025

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