un incantevole quadretto dolomitico e, volendo, due cime da conquistare
IN BREVE
Partenza: Ponticello - Bruckele, 1509 mslm (parcheggio posto in corrispondenza della chiusura della strada per Prato Piazza, lungo la strada che prosegue oltre Braies di Fuori)
Arrivo: Rossalm, 2164 mslm (volendo Campo Latino/Walschen Platz, breve estensione, a 2272 mlsm o le cime del Giavo Grande (2480 metri) e Piccolo (2366 metri).
Tempo di percorrenza: un paio d'ore per la Rossalm, le cime del Giavo Grande e del Giavo Piccolo richiedono un tempo variabile a seconda delle condizioni della neve. Indicativamente più di un'ora per la prima e poco meno per la seconda. Discesa veloce, viste le pendenze, con qualche taglio in neve fresca da regalarsi (a monte della "mezza via").
Difficoltà e pericoli: chiedere sempre ai gestori della malga, aperta nella seconda parte della stagione invernale (indicativamente febbraio e marzo, nel 2023, ad esempio, la chiusura è stata prevista per il 2 aprile). La salita fino alla malga, in sè, non porta a muovere neve ma sulla traccia incombono due o tre pendii ripidi che potrebbero scaricare. Pertanto, da valutare a seconda delle condizioni.
Per i bambini l'arrivo alla Rossalm, malga Cavallo, può essere davvero entusiasmante: a patto, però, di reggere un paio d'ore di salita, a tratti decisamente ripida! La discesa in slittino è da escludere, troppo ripida ed almeno un passaggio rischioso per chi lo porta a mano!
L'incanto delle Dolomiti e la loro fragilità, l'atmosfera di una malga che presidia un avvallamento tra le montagne, discretamente inserita in alta quota e dove si arriva all'improvviso, unendo alla meraviglia la sorpresa. I motivi per fare questa escursione sono davvero tanti.
La ciaspolata a malga Cavallo (Rossalm) è un'escursione impegnativa, pur se breve, che richiede una certa attitudine alla fatica. Nulla di proibitivo, s'intende, ma per quasi due ore si camminerà su pendenze tutt'altro che indifferenti. Si va alla scoperta delle Dolomiti di Braies, un angolo relativamente poco frequentato e davvero incantevole. Stupisce il colore rossastro delle pareti, reso ancora più acceso dai recenti movimenti franosi (anche notevoli nel 2016).
La partenza della ciaspolata, in realtà, è molto docile: da Ponticello (Bruckele), seguendo le indicazioni per Rossalm si procede su un falsopiano che procede verso sud, in direzione delle pareti della Piccola Croda Rossa. Si passa quasi subito accanto ad un monumento che ricorda le vittime di una valanga (7/3/1970: sette alpini di leva, giovanissimi, furono travolti dalla neve precipitata nei dintorni della Croda Scabra) e si continua su una pista forestale decisamente ampia. Volendo si può deviare nel bosco per trovare un po' di neve fresca.
Dopo 15-20 minuti, superato il corso del torrente Kaserbach, si inizia a salire sul serio.
Si prende quota con decisione, passo dopo passo, tra gli abeti. In uscita dal bosco si costeggiano le scoscese pareti dolomitiche passando anche per un ripido pendio detritico (residuo di una frana) che rappresenta il punto più delicato della salita ma che, in presenza di una buona traccia, si può superare senza problemi (ma sempre con attenzione).
Poco oltre questo passaggio si raggiunge una staccionata dove una tabella in legno indica che si è raggiunta la "mezza via" e che "manca un'ora" alla malga. E' il momento di rifiatare dopo tanta salita: si ciaspola su un piccolo pianoro innevato, circondato da abeti. In alto svettano la Remeda Rossa (2605 metri), la Croda Rossa Piccola (2860 metri) e la Crodaccia Alta (3015 metri).
Il tratto "leggero" dura poco: si riprende quasi subito a salire con decisione seguendo sempre il tracciato della forestale.
Attorno a questo pianoro, soprattutto in discesa, è possibile staccarsi dalla traccia più battuta per divertenti digressioni in neve fresca che tagliano i tornanti: è bene, però, valutare la neve e sapersi orientare per non dover poi tornare sui propri passi!
Una serie di balze tra gli abeti consente di guadagnare rapidamente l'altitudine della malga che si svela dopo una curva verso sinistra ed un dosso.
La Rossalm - malga Cavallo, dunque, sorprende ed affascina, conquista. Un edificio in legno, con un portone davvero caratteristico, ed una cucina esterna. Più in basso si nota il recinto in cui, in estate, trovano riparo un centinaio di vitelli, altrettante pecore ed una decina di cavalli.
La ciaspolata alla Rossalm può concludersi qui ma, volendo e potendo, si può proseguire oltre.
Seguendo le indicazioni estive per il rifugio Biella (posto sul versante ampezzano di queste montagne) si sale sempre su pendenze decise. Si lascia sulla sinistra la conca in cui si trova la malga, si prosegue traversando un pendio affacciato sulla parete orientale del Glavo Piccolo (Kleiner Jaufen, alto 2366 metri) e poi si raggiunge, su morbidi dossi, un'insellatura dove si trova anche una panchina. Questa località, individuata ma senza nome su diverse mappe, è detta Campo Latino in italiano e Walschen Platz in tedesco: altitudine 2272 metri sul livello del mare.
Qui si può scegliere se fermarsi a contemplare la Croda del Becco (2810 metri), che domina l'orizzonte verso ovest, o proseguire fino alla vetta del Giavo Grande (Grosser Jaufen, 2480 metri) evidente verso nord-ovest o verso la più vicina cima del Giavo Piccolo (alle proprie spalle, seduti sulla panca) o magari concatenarle. Le due cime - in condizioni normali - non propongono tratti particolarmente ostici, salvo il finale della salita al Giavo Grande, impegnativo, ma sono da sconsigliare in caso di scarsa visibilità. Si raggiungono, infatti, senza traccia obbligata su pendii privi di punti di riferimento.
Attenzione: l'itinerario è stato da noi provato fino a Campo Latino / Walschen Platz (spunta verde!).
Curiosità: la Croda del Becco è detta, in ladino, Sass dla Porta perché è qui che - secondo la leggenda - si sono nascosti i Fanes, leggendario popolo che fu scacciato dai suoi territori dalle marmotte. La saga dei Fanes è una poco nota tradizione letteraria ladina, che merita di essere scoperta.
In periodo di apertura, la traccia sarà probabilmente battuta dal gatto delle nevi fino al ponte sul torrente Kaserbach e dai frequentatori più a monte: le ciaspole possono eventualmente non essere necessarie (ramponcini sempre nello zaino) ma lo diventano se, ad esempio nel pomeriggio, la neve "molla" e, soprattutto, se si procede oltre la malga. Avere ciaspole con una buona ramponatura, comunque, consente di artigliare la neve battuta e di godersi la neve fresca.
Attenzione: in Alto Adige - Sudtirol si trova un'altra malga chiamata Rossalm (che esce più frequentemente nelle ricerche su internet) che però non è quella di cui si parla in questa pagina. E' situata sulla Plose, nel comprensorio sciistico. Attenzione a non confondersi!
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