ciaspolata non difficile alla conquista di un panorama probabilmente unico
IN BREVE
Partenza: a seconda del versante di salita. Dalla valle di Braies, parcheggio a breve distanza dal rifugio Prato Piazza, 1980 mslm (tel. 0474/748650), eventualmente utilizzando anche la navetta dal fondovalle. Dalla val di Landro si parte dai dintorni di località Carbonin, ai confini tra i comuni di Dobbiaco e Cortina d'Ampezzo (a valle del passo Cimabanche), 1450 mslm
Arrivo: monte Specie (Strudelkopf), 2307 mslm
Tempo di percorrenza: da Prato Piazza, senza passare dal rifugio Vallandro circa 1h45' in salita ed un'oretta abbondante in discesa, il passaggio dal rifugio Vallandro richiede 50' per tratta tra il rifugio e la partenza più 50' per salire alla vetta del monte Specie ed una mezz'oretta per la discesa. Dalla val di Landro quasi due ore per il rifugio Vallandro e poi un'oretta per la vetta. In discesa, mezz'ora per scendere dalla vetta al rifugio ed un'ora abbondante per rientrare a valle.
Difficoltà e pericoli: richiesta capacità di valutazione locale del manto nevoso. La salita dietro il rifugio Vallandro è da evitare in casi di recente e cospicuo innevamento, verificare sempre con i gestori della struttura. Anche l'accesso al rifugio Vallandro dalla val di Specie (Carbonin) è da evitare in condizioni di neve non sicura.
Per i bambini Prato Piazza è una destinazione ideale: se si rimane tra i due rifugi si cammina senza difficoltà o pericoli e si può toccare tantissima neve fresca, faticoso, invece, salire fino al monte Specie! Non adeguata ai più piccoli la salita dalla val di Specie.
L'accesso più agevole è dal lato di Braies, con arrivo a Prato Piazza in auto o con la navetta che sale da Ponticello (Bruckele).
Dal parcheggio si raggiunge in pochi minuti il rifugio Prato Piazza e qui, tra la chiesetta e l'hotel, si prende a sinistra la traccia che ricalca il sentiero 40A. Si sale per una decina di minuti elevandosi di 50-70 metri rispetto alla strada. Si prosegue quindi in saliscendi, immersi in un panorama meraviglioso, le Dolomiti sembrano prendere vita dai prati innevati, punteggiati da baite in legno. Sulla sinistra staccano le tracce degli scialpinisti mentre la traccia per il rifugio Vallandro prosegue verso est.
Si passa accanto a malga Prato Piazza, dopo la quale si osserva una curiosa infrastruttura al suo servizio che, da lontano, sembrerebbe un ponticello. Sempre su morbidi e panoramici saliscendi si arriva ad un ultimo bivio: qui si prende verso sinistra salendo in direzione del monte Specie. Dopo un tratto tra qualche rado abete si procede in campo aperto guidati anche dalla croce di vetta che spicca in lontananza. Il panorama è sontuoso e distratti da una vista così affascinante non si avvertono le fatiche della salita. In corrispondenza della Strudelkopfsattel (un valico prativo) si trovano i ruderi di una casermetta.
Raggiunta la vetta è impossibile descrivere e raccontare il numero di vette che si possono ammirare: la più vicina è il Picco di Vallandro, così "piatto" verso sud e così scosceso nella sua parete settentrionale. Può ricordare, in qualche modo, il Sassopiatto che condivide queste caratteristiche così contrastanti.
Poi, voltando lo sguardo a nord-est, i Baranci, la Croda di Rondoi, il monte Rudo; a est le magnifiche Tre Cime di Lavaredo, apprezzate qui da una delle prospettive più fortunate, ed i Cadini; verso sud il Piz Popena, il Cristallo e più lontane le Cinque Torri, l'Averau e le Tofane. La Croda Rossa domina la vista anche qui ed alle sue spalle si riconoscono la Croda del Becco e la Montejela de Sennes.
La discesa avviene per la via di salita: chi ama ciaspolare, però, noterà già salendo la possibilità di dilettarsi in neve fresca con tagli e deviazioni dalla traccia principale. Massima attenzione, però, alla condizione della neve.
Variante: si può salire anche seguendo il sentiero estivo che parte dal rifugio Vallandro e si unisce alla traccia descritta a breve distanza dalla Strudelsattel e dalla sua casermetta in rovina. Questa via di salita è da riservarsi a situazioni con neve ben assestata e comunque non abbondante perché affronta alcuni passaggi banali in condizioni ideali ma pericolosi in presenza di neve non assestata. Salendo lungo questa traccia si possono studiare ancora meglio vie di discesa in cui divertirsi in neve fresca (solo nella parte alta).
Se si sale dalla val di Specie, quindi dal versante di Prato Piazza che guarda ad est, bisogna valutare attentamente come proseguire oltre il rifugio Vallandro. Se il sentiero che sale dietro alla struttura è praticabile, si può salire. Altrimenti è bene proseguire in direzione del rifugio e della malga Prato Piazza (segnavia estivo 40A) per poi deviare - dopo pochissimi minuti - verso nord-est (destra), in salita, allacciandosi alla traccia percorsa da chi parte dal rifugio Prato Piazza. La salita dalla val di Specie è di immediato orientamento perché segue l'ampio profilo della forestale: il finale potrebbe essere esposto al rischio di valanghe e slavine pertanto questo versante va evitato in determinate situazioni.
Ciaspole sì o ciaspole no? Durante la nostra esperienza abbiamo visto molti utilizzare ramponcini o salire senza nemmeno quelli. La cosa è fattibile se la neve è battuta e le temperature spaziano in quel "range" che impedisce alla neve di "mollare" nelle ore più calde ma anche di gelare rendendo scivolosa la salita e pericolosa la discesa. Rinunciare alle ciaspole, però, impedirà ai più avventurosi ed entusiasti di regalarsi emozionanti passaggi in neve fresca, soprattutto in discesa. Se non le avessimo portate, ci saremmo pentiti!
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SUL WEB
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