in val Vannino, una laterale della val Formazza
IN BREVE
Partenza: Canza, 1419 mslm
Arrivo: rifugio Miryam (www.rifugiomiryam.org - 0324/63154), 2050 mslm, oppure il rifugio Margaroli, 2194 mslm (0324/63155, solo whatsapp 328/9040431)
Difficoltà e pericoli: possibilità di scariche spontanee prima e dopo località Sagersboden (in modo particolare). Verificare con i gestori del rifugio Miryam oppure con le guide locali. Il rifugio Miryam ha periodi di apertura in inverno, mentre è più tardiva (di solito) l'apertura del rifugio Margaroli.
Tempi di percorrenza indicativi: un'ora e un quarto da Canza al Sagersboden, un'ulteriore mezz'ora abbondante fino al rifugio Miryam. Altri quaranta minuti, con traccia battuta, fino al lago del Vannino ed al rifugio Margaroli.
Il rifugio Miryam è situato nel cuore della val Vannino, addossato ad una parete rocciosa ed a breve distanza da un piccolo lago artificiale. E’ una meta di grande soddisfazione per una ciaspolata di medio impegno oppure una tappa intermedia per una più impegnativa ciaspolata verso la diga della val Vannino ed il rifugio Margaroli.
In partenza si hanno due possibilità:
Variante A) dal paese di Valdo si prende la seggiovia per località Sagersboden e ci si eleva così di oltre quattrocento metri senza faticare, dai 1300 mslm circa del fondovalle fino ai 1776 mslm dell’arrivo dell’impianto.
Variante B) dal suggestivo abitato di Canza, tipicamente walser, si procede lungo il sentiero G99 che, dopo essere passato tra alcune baite, risale una radura e poi si snoda in un bosco quieto e silenzioso. Questa variante è da considerare solo in presenza di una traccia ben battuta: chi non conosce la zona infatti difficilmente potrà orientarsi e risalire fino a Sagersboden. Attenzione: dopo nevicate abbondanti, come accaduto nel 2018, la zona può essere soggetta a scariche spontanee che variano completamente la salita rendendola inaccessibile ai meno avvezzi. In tali situazioni, dunque, si consiglia di salire da Valdo utilizzando la seggiovia fino a Sagersboden.
A Sagersboden si prosegue lungo una mulattiera che, dapprima irta poi sempre più pianeggiante, conduce fino ai pressi del rifugio che non è lungo la traccia principale. Un’indicazione, infatti, punta verso l’altro versante della valle segnalando il Miryam a dieci minuti: solitamente il guado del piccolo torrente è facilitato dai gestori che posizionano anche alcune bandierine per guidare negli ultimi metri della ciaspolata.
Il percorso - dopo intense nevicate - è soggetto al rischio di valanghe o slavine soprattutto appena prima ed appena dopo Sagersboden: alcune scariche possono arrivare sul sentiero e sulla mulattiera. E’ dunque bene chiedere informazioni ai gestori ed alle guide alpine locali.
Raggiunto il rifugio Miryam ci si può porre l'obiettivo di proseguire verso la testata della val Vannino e godere di un monumentale panorama d'alta quota. Al rifugio Margaroli, 2194 mslm, si arriva agilmente se la traccia è battuta: il dislivello dal Miryam è infatti contenuto e la distanza non eccessiva. Un po' più di fatica è richiesta in assenza di traccia: potrebbero tornare utili i paletti che segnalano la retta via. Grandioso, come detto, il panorama sul lago ghiacciato, sulla conca tra i monti Giove e Minoia e sulla Punta d'Arbola.
Clicca per aprire la mappa Kompass (stralcio da K89 Domodossola), da usare esclusivamente come riferimento. I percorsi invernali differiscono spesso da quelli estivi e vanno adattati alle condizioni oggettive (le mappe Kompass abitualmente indicano in azzurro la traccia invernale).
SUL WEB
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