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Chiesetta all'Altissimo e Dolomiti di Brenta sullo sfondo (scorri la gallery!)
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In neve fresca verso baita Fos-Ce
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Gallerie con insidiose stalattiti di ghiaccio!
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Le gallerie della provinciale verso il rifugio Graziani
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Ancora in galleria
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Ciaspolando in neve fresca
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Cresta del Baldo dopo una leggera nevicata
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Neve fresca attorno a baita Fos-Ce
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Il lago di Garda da Busa Brodeghera
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Carè Alto dal monte Altissimo di Nago
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Lago di Garda e gruppo della Presanella sullo sfondo
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In vetta, sferzati dal vento
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Chiesetta all'Altissimo e Dolomiti di Brenta sullo sfondo
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Rifugio Damiano Chiesa all'Altissimo
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Ritorno a San Valentino, neve fresca in fusione!
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Malga Campo, versante di San Giacomo
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Il Monte Baldo dal sentiero 622, che sale da San Giacomo
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In vista del rifugio Altissimo, salendo da San Giacomo
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La chiesetta vicina al rifugio
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San Giacomo, frazione di Brentonico
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Brentonico dopo una nevicata
Trentino

Rifugio Damiano Chiesa

IN BREVE
Partenza: passo San Valentino, 1314 mslm, in alternativa si può salire anche da San Giacomo, 1195 mslm (passando per malga Campo)
Arrivo: rifugio Damiano Chiesa all'Altissimo, 2079 mslm (tel. 391/3839019)
Difficoltà e pericoli: per la variante che passa da malga Bes, attenzione nel tratto su roccette che porta a malga Bes (passo sicuro e corda fissa per aiutarsi, da fare solo in assenza di neve e ghiaccio); oltre il rifugio Graziani attenzione nell'attraversamento dei pendii più ripidi. Consultare sempre gli uffici locali o il rifugio Damiano Chiesa, il percorso deve essere intrapreso solo con neve assestata. Sul percorso che sale da San Giacomo, invece, si raccomanda attenta valutazione dei pendii dopo la malga, verso bocca Paltrane.
Tempi di percorrenza: un'ora fino al rifugio Graziani ed un'ulteriore ora abbondante per la vetta, partendo da San Valentino. Da San Giacomo, meno di un'ora per malga Campo e un'ulteriore ora per il rifugio.

Itinerario impegnativo ma con ampie possibilità per rifiatare e riposare, in particolare nella prima metà. E gratificante nei panorami che la meta raggiunta regala: dai 2079 mslm del monte Altissimo di Nago lo sguardo spazia in tutte le direzioni raggiungendo il vicino lago di Garda, il gruppo dell' Adamello-Presanella e le Dolomiti di Brenta e si spinge fin verso le Dolomiti orientali e la pianura lombardo-veneta. Lo sguardo attento riconosce facilmente Carè Alto e Presanella ma individua anche la sagoma del Catinaccio, la parete meridionale della Marmolada, il profilo delle Pale di San Martino.
La ciaspolata al rifugio Damiano Chiesa all'Altissimo cambia volto in modo quasi totale a seconda delle condizioni della neve, si trasforma da una tranquilla escursione su evidenti tracce ad un'insidiosa sequenza di tratti esposti e pericolosi. La capacità di valutazione locale del pericolo dev'essere adeguata. Sempre meglio chiedere le condizioni dei percorsi ai rifugisti e farsi consigliare circa le alternative di salita.

Diverse sono le varianti di cui tenteremo di dare conto. Se si parte da San Valentino, la prima tappa è raggiungere il rifugio Graziani (chiuso), a 1617 metri di quota, in corrispondenza della Bocca del Creer. Ci si arriva in tre modi diversi.

La partenza avviene poco oltre San Valentino (1314 mslm), frazione di Brentonico. Con poca neve ci si può alzare di quota seguendo le indicazioni per Malga Bes - Rifugio Graziani - Rifugio Damiano Chiesa - Monte Altissimo (sentiero 650). Il sentiero sale inerpicandosi tra i boschi e si alza rapidamente sul paese. Fatta salva la presenza di ghiaccio, non ci sono particolari problemi: la corda fissa serve solo ad agevolare alcuni passaggi più ripidi. Raggiunta malga Bes (1513 mslm), immersa in un ampio pianoro erboso, il sentiero diviene pianeggiante e si porta rapidamente all'ombra. Solitamente, proprio nei pressi di Malga Bes diviene consigliabile indossare le racchette da neve per proseguire più comodamente verso il rifugio Graziani alla Bocca del Creer (1617 mslm).
Raggiunto il rifugio Graziani il sentiero torna ad essere soleggiato e si prosegue verso la meta finale, il rifugio Damiano Chiesa all'Altissimo, seguendo la traccia della sterrata estiva o tagliandola liberamente. Come detto, le condizioni - data l'esposizione al sole ed al vento - sono estremamente mutevoli.

Se a San Valentino è presente neve fresca, invece, è consigliabile seguire la provinciale del monte Baldo che, in cinque chilometri, conduce al rifugio Graziani. Si tratta di una salita priva di particolari pendenze ed insidie (salvo le stalattiti di ghiaccio nelle due brevi gallerie) e che guadagna quota con costanza, senza strappi. Soprattutto in discesa si possono tagliare 3-4 tornanti divertendosi davvero. Questa salita propone subito un bel panorama sulla catena del Baldo ed un'ampia vista verso sud. Superata baita Fos-Ce (chiusa in inverno) si iniziano ad intravedere le montagne che chiudono ad ovest il Lago di Garda.
Lungo la provinciale si può deviare verso malga Bes seguendo le indicazioni poco prima della baita Fos-Ce e collegarsi così alla via di salita descritta poco sopra (terza alternativa).

Percorsa una di queste tre vie di accesso al rifugio Graziani non resta che salire in vetta al monte Altissimo di Nago. Il dislivello ancora da colmare è di poco superiore ai quattrocento metri e richiede un discreto impegno. 
La salita varia molto a seconda della neve presente e - in alcuni casi - è bene rinunciare vista la pendenza dei pendii affrontati e la notevole esposizione al vento della montagna. Una chiamata al rifugio Altissimo (tel. 391/3839019) è sempre un'ottima idea!
Si può percorrere la sinuosa stradina militare (la neve è spesso battuta data la grande frequentazione del percorso, segnavia 633) oppure seguire le tracce che tagliano il pendio. Come detto, in caso di abbondante neve fresca o ventata, è opportuno rinunciare.
Giunti in vetta si possono ammirare gli splendidi panorami tanto agognati!

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Un'ulteriore via di salita segue l'andamento del sentiero estivo 622 e parte più a valle, a San Giacomo (1200 mslm), frazione di Brentonico amata anche dai fondisti. 
Lasciato il paese, si raggiunge dapprima un isolato maso, che funge da bed and breakfast. Superata la radura appena fuori dalla struttura ricettiva ci si addentra nel bosco ricalcando il 622: si tratta di un bosco di latifoglie e d'inverno, quindi, filtra molta luce. In breve si raggiunge un cancello per il bestiame che apre le porte di un pendio aperto da tagliare verso nord-ovest, seguendo il sentiero o le tracce già presenti.
Ci si riporta poi sulla forestale per malga Campo (1636 mslm) che si raggiunge in pochi minuti. Un vicino dosso consente di estendere alla Valle dell'Adige la vista che fin qui si apre in particolare sulla Corna Piana, sul Corno della Paura e sul monte Vignola, verso sud e sud-est.
A malga Campo è sufficiente sollevare lo sguardo per intuire il proseguio dell'escursione: a zig zag o ... "dritto per dritto" si deve infatti risalire il pendio verso ovest, avendo cura di valutare le condizioni del manto nevoso. Si tratta di una salita impegnativa che porta ai dintorni della Bocca di Paltrane (1850 mslm) dove per la prima volta si possono ammirare il profilo delle Dolomiti di Brenta e quello di alcune cime del gruppo Adamello-Presanella tra cui gli inconfondibili Carè Alto e Presanella.
Il rifugio è ormai in vista ma si deve faticare ancora un po'. 
Si risale un nuovo pendio, seguendo la linea di cresta a debita distanza da eventuali cornici verso nord, e si raggiunge una piazzola panoramica (circa 20' dalla Bocca di Paltrane).
Il più è ormai fatto: in cinque minuti si raggiunge il rifugio che si trova a brevissima distanza dalla vetta geografica del monte Altissimo. 
Per godere della vista del Lago di Garda in (quasi) tutta la sua interezza bisogna perdere qualche metro di quota scendendo verso ovest: si può così ammirare il blu delle acque gardesane riconoscendo la penisola di Sirmione, il golfo di Salò, la rocciosa sponda occidentale (con la zona di Tremosine e la valle di Ledro ben visibili) e poi tutto il settore trentino del Garda, con Riva, Arco e Torbole.

Clicca per aprire la mappa Kompass (stralcio da K102 - Lago di Garda Monte Baldo), da usare esclusivamente come riferimento. I percorsi invernali differiscono spesso da quelli estivi e vanno adattati alle condizioni oggettive (le mappe Kompass abitualmente indicano in azzurro la traccia invernale).

SOGGIORNO DI QUALITA' LUNGO LE RIVE DELL'ADIGE
A breve distanza da questa ciaspolata, un B&B dal sicuro fascino evocativo. Una base ideale per tutti gli itinerari sul Baldo ed in Vallarsa, comodo anche per Folgaria, Lavarone e Luserna: Colle Ameno! Per chi, dopo una ciaspolata, non vuole rinunciare ad una passeggiata in una città dalla fervente vita culturare, Rovereto.
Il palazzo d'epoca, che presenta notevoli e preziosi aspetti storici risalenti anche al Seicento, ha un ampio cortile interno protetto, cantine scavate nella roccia e una sala nobile al primo piano con stucchi e rivestimenti lavorati in legno, stufe a ole e un loggiato aperto con cotto originale del '700.
Il palazzo si trova ai piedi del Colle Ameno (o Dosso Alto) di Borgo Sacco, una piccola altura rocciosa situata lungo la riva sinistra del fiume Adige.
Oltre ad un un deposito custodito e videosorvegliato per le biciclette il R&B Colle Ameno offre un bar, wi-fi, un centro benessere con sauna, idromassaggio, sala relax, un cortile con gazebi, una grotta dove degustare birra artigianale, vini e grappa trentini, un giardino con piante tipiche vallagarine ed una stube con sala TV e relax.
http://www.colleamenobeb.it/

Colle Ameno
Room & Breakfast
Via Colle Ameno, 6 - Borgo Sacco - Rovereto
telefono 0464-480711 e-mail info@colleamenobeb.it
Visita anche la pagina Fb: www.facebook.com/colleameno

SUL WEB
E per quando la neve si scioglie.. su www.cicloweb.net trovi tante opportunità per camminare d'estate e pedalare tra sentieri, strade e piste ciclabili.
Qualche link per iniziare ad esplorare i dintorni del monte Baldo.
- pedalate sul monte Baldo;
- foto informazioni curiosità;
- passeggiate in montagna.

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