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Tra le neve, ai piedi del Corno di Tres (scorri la gallery!)
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Dolomiti di Brenta dal rifugio Predaia
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Malga Rodeza
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Nel bosco innevato
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Oltre malga Rodeza
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Val di Non e gruppo dell'Ortles-Cevedale
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Verso il Simulaun, in primo piano le Maddalene
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Rientrando nel tardo pomeriggio
Trentino

Corno di Tres

IN BREVE:
Partenza: Sores (1200 mslm) o rifugio Predaia ai Todes (1400 mslm). In alternativa si può partire dal passo Predaia "tagliando" in direzione sudest lungo una forestale che al momento (inverno 2020) non è segnalata da cartellonistica invernale ma è ben riconoscibile (fonte: Apt Val di Non): questo taglio può portare sia al rifugio Predaia sia all'imbocco del sentiero 503 nei pressi dei Doss da Spin.
Arrivo: malga Rodeza (1570 mslm) o Corno di Tres (1812 mslm)
Difficoltà e pericoli: il ghiaccio può rappresentare un'insidia sia per chi cammina sia per chi guida tra Sores ed il rifugio Predaia. La strada, infatti, viene pulita ma inevitabilmente si forma una pericolosa patina sui tratti meno soleggiati. Attenzione.
Per la ciaspolata con i bambini rimandiamo a qualche riga sotto, in chiusura della pagina!

Il panorama è senz'altro un ottimo motivo per ciaspolare in val di Non. Il Corno di Tres, come tutta la costiera della Mendola, ovvero la cresta che segna lo spartiacque con la valle dell'Adige, offre una vista a 360 gradi (e non è un modo di dire) che abbraccia le Dolomiti ladine ad est; le cime che segnano il confine tra val Passiria e Tirolo a nord (tra queste montagne svetta il Simulaun, la montagna di Oetzi); le Dolomiti di Brenta verso sud est e le più imponenti cime del gruppo dell'Ortles Cevedale, tra cui la Punta San Matteo, a est. Se queste sono le cime sullo sfondo, più vicino la vista si estende ad ampi settori della val di Non, alle Maddalene ed alla valle dell'Adige oltre ai dintorni di Andalo.
Ai piedi del Corno di Tres si osserva Vervò con le sue due chiesette.
Le vette all'orizzonte sono davvero tante e per chi, comprensibilmente, rischia di "perdersi" in un contesto così vasto è stata posizionata una "rosa dei venti" (tutto sommato discreta) che evidenzia le cime più rilevanti.
Una vista infinita, dunque, raggiungibile senza nemmeno faticare troppo considerando che, anche partendo dall'albergo Sores, si cammina per circa due ore colmando un dislivello di poco superiore ai seicento metri. La descrizione della ciaspolata è presto fatta: da Sores (un paio di chilometri  a valle del passo Predaia in direzione di Vervò) si segue la strada asfaltata (e a tratti cementata) verso il rifugio Predaia. In meno di mezz'ora si colmano i duecento metri di dislivello tra le due località: la vista, in questo tratto, abbraccia l'intero versante nord-orientale delle Dolomiti di Brenta.
Non è un inizio piacevole (non lo è mai, camminare su una strada asfaltata) ma è necessario qualora non ci si fidi a salire in auto fino al rifugio Predaia.
Volendo, si può partire dal passo Predaia e tagliare i pendii a monte in direzione sud-est, passando anche sotto un impianto di risalita. Si ciaspola, in questo caso, lungo una forestale che al momento (inverno 2020) non è segnalata da cartellonistica invernale ma è ben riconoscibile (fonte: Apt Val di Non): questo taglio può portare sia al rifugio Predaia sia all'imbocco del sentiero 503 nei pressi dei Doss da Spin.
In entrambi i casi è un inizio abbastanza faticoso ma mai proibitivo.
Più semplice è il tratto centrale: i 170 metri di dislivello per raggiungere malga Rodeza (spesso aperta d'inverno) sono ben distribuiti e si procede dunque senza fatica. Facile l'orientamento: si segue il segnavia 503 e, per fugare ogni dubbio, la traccia è comunque battuta e la forestale lungo cui si sale è incorniciata, inizialmente, da un nastro bianco e rosso. Fin qui le ciaspole possono servire e non servire. Dipende dalle situazioni e dalle preferenze di ognuno.
Il finale, invece, propone un crescendo di difficoltà. Oltre malga Rodeza si sale su pendenze dolci ma costanti affacciandosi, ove il bosco si fa meno fitto, su un ampio panorama verso ovest. Se la nevicata è recente il bosco diviene davvero fiabesco e gli abeti sembrano avvolgere sia il sentiero sia chi ci cammina dentro. Dopo aver incontrato alcune tabelle segnaletiche, che segnalano il Corno di Tres a venti minuti, la traccia si fa più stretta e diviene anche più ripida oltre che, in effetti, anche più divertente. In un'oretta da malga Rodeza si guadagna la cima del Corno di Tres.
Il ritorno avviene sul percorso di salita considerando due varianti, dedicate solo a chi ha le ciaspole ai piedi e non ha affrontato la salita con i ramponcini.
Appena sotto la cima, infatti, si può tagliare qualche tornante del sentiero divertendosi in neve fresca.
Quasi rientrati al rifugio Predaia, poi, si può prendere verso destra (nord) e scendere passando per l'ampia radura innevata (Dos da Spin) rendendo più avventuroso il rientro che, sulla forestale, sarebbe più banale. E' una breve deviazione molto intuitiva.

ciaspole corno di tres

Con i bambini si può arrivare senz'altro in vetta (portandoli nello zaino per tratti più o meno lunghi a seconda dell'età) ma una volta raggiunta la meta è necessario prestare la massima attenzione al loro comportamento: sono infatti presenti tratti esposti.
La traccia fino al tratto finale, invece, è ideale per impratichirsi con le racchette da neve. Il pendio sotto malga Rodeza ed il Dos da Spin appena fuori dal rifugio Predaia sembrano fatti apposta per giocare a scivolare nella neve o saltellare con le ciaspole! Il massimo divertimento si gode, però, in una piccola radura che si trova circa quindici minuti dopo malga Rodeza sulla salita per la cima: se la nevicata è recente e la neve è ancora fresca, questo pendio ha le caratteristiche ideale per far divertire i più piccoli e far tornare bambini anche i più grandi!

Clicca per aprire la mappa Kompass, da usare esclusivamente come riferimento. I percorsi invernali differiscono spesso da quelli estivi e vanno adattati alle condizioni oggettive (le mappe Kompass abitualmente indicano in azzurro la traccia invernale).


SUL WEB
E per quando la neve si scioglie.. su www.cicloweb.net trovi tante opportunità per camminare d'estate e pedalare tra sentieri, strade e piste ciclabili.
Qualche link per iniziare ad esplorare i dintorni della val di Non.
- pedalate in val di Non;
- foto informazioni curiosità;
- passeggiate in montagna.

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