spettacolare vetta con un rifugio ed un museo d'alta quota
Testi e fotografie a cura di www.valdizoldo.net, il sito web del locale ufficio turistico dove sono disponibili numerosi informazioni non solo sulle attività invernali ma anche sulle possibilità di alloggio e ristoro a Zoldo e dintorni.
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IN BREVE
Difficoltà: media (verificare sempre le previsioni meteo e lo stato del manto nevoso)
Lunghezza: 6,8 km (solo andata)
Tempo di precorrenza: cinque-sei ore complessive
Dislivello: 650 metri
Terreno: neve fresca/battuta su fondo sterrato
Gruppo dolomitico: Monte Rite
Partenza: passo Cibiana (1536 mslm)
Arrivo: Monte Rite (2183 m slm)
Frequentazione: media
Dal passo Cibiana, si lascia la provinciale attraversando lo slargo nei pressi del rifugio Remauro (1536 mslm) per imboccare la strada che si allontana in salita a sinistra (cartello Monte Rite 479). Da questo punto si segue semplicemente la strada che con numerosi tornanti, identificati da nomi femminili, fa prendere gradualmente quota. Superate alcune abitazioni si arriva al primo tornante da cui si stacca il sentiero, consigliato in estate ma in inverno percorribile solo in determinate condizioni di neve (e quindi solo per esperti).
In generale, meglio proseguire lungo la strada mentre il panorama inizialmente ostacolato dal bosco si fa sempre più aperto e spettacolare.
Giunti a quota 2000 metri sul livello del mare si raggiunge una galleria lunga un centinaio di metri, non è illuminata ma è sufficiente la torcia di un telefono per camminare prestando attenzione al fondo: spesso presenta lastre di ghiaccio quindi va affrontata con cautela.
Appena usciti dalla galleria si arriva all’edificio di una ex-caserma. Deviare assolutamente davanti all’edificio poiché si apre una prima, spettacolare, terrazza che offre la vista su Sassolungo di Cibiana, Sasso di Bosconero, Spiz di Mezzodì (da sinistra a destra).
Essendo rivolto a sud c’è anche modo di fermarsi a sedere al sole per riposare e ammirare il panorama.
Ripresa la strada si affronta ancora una salita per arrivare alla forcella Deona (2053 mslm), da questo punto la strada si fa meno ripida e alle spalle appare la cima del Monte Pelmo. Si incontra un bivio dove è indifferente la via: a destra è più graduale, a sinistra più ripida e panoramica. Entrambe si ricongiungono alla casetta che in estate fa da capolinea alla navetta e che in inverno può offrire riparo da eventuali raffiche di vento. Percorsi ancora cinquecento metri ecco la terrazza su cui si affaccia il rifugio Dolomites, ospitato in quello che era un forte militare.
Si oltrepassa la terrazza in legno del rifugio e dopo un tratto graduale si affronta il sentiero che in forte salita porta alla sommità del Monte Rite (2183 mslm) facilmente identificabile da una terrazza con pannelli che indicano tutte le cime circostanti per una vista a 360° che va dalle cime zoldane dal Sassonero, lo Spiz del Mezzodì, Tamer, San Sebastiano, Civetta, Pelmo a quelle della Valle del Boite con San Vito di Cadore sormontato dall’Antelao fino alle Marmarole.
Dopo una meritata pausa, si riprende il cammino lungo la cresta puntando in direzione delle strutture in vetro che caratterizzano il tetto del MMM Dolomites, il museo dedicato alla roccia e alle Dolomiti.
Una volta al di là del tetto del museo si scende verso sinistra, passando davanti alla struttura che ospita il museo, un ex-forte della Grande Guerra, e con un paio di tornanti si ritorna davanti al rifugio, da cui si riprende la strada del ritorno (tornando sui passi percorsi all'andata).
Per praticare le escursioni invernali, consultare sempre il bollettino meteo e lo stato del manto nevoso. Ricordiamo che dal 1° gennaio 2022 è in vigore la nuova normativa che prevede l’obbligo di dispositivi di autosoccorso (artva – pala e sonda) per chiunque pratichi attività escursionistiche in ambienti innevati particolarmente esposti a probabili movimenti valanghivi.
SUL WEB
E per quando la neve si scioglie.. su www.cicloweb.net trovi tante opportunità per camminare d'estate e pedalare tra sentieri, strade e piste ciclabili.
Qualche link per iniziare ad esplorare la montagna veneta, da Cortina d'Ampezzo al Cadore, da Sappada al Comelico, dal Civetta alle Tre Cime di Lavaredo
- pedalate in Veneto;
- foto informazioni curiosità sulla montagna veneta;
- passeggiate in montagna