esce domani un libro appassionante dedicato alla storia e l'architettura di alcuni rifugi italiani
<<Per molti di coloro che li frequentano, hanno la valenza intima di case dell'anima e luoghi dello spirito. Per taluni rappresentano l'idea stessa di montagna. Sono base di partenza o meta (...). Materializzano un limite di soglia tra l'infinitamente grande del paesaggio che li circonda e l'infinitamente piccolo dell'abitare (...) Sono avamposti e presìdi territoriali privilegiati che ci raccontano le mutazioni di ambiente e clima>> (da "Al limitar delle cose umane...", introduzione di Andar per Rifugi)
Ritrovare l'Italia è il nome di una collana di itinerari d'autore che raccoglie le pubblicazioni de Il Mulino volte a riscoprire il fascino più autentico e puro della nostra penisola.
E non poteva mancare un focus sui rifugi, vere e proprie sentinelle delle Alpi e dell'Appennino, presidio del territorio e punto di riferimento per chi frequenta la montagna. Anche se non sempre, purtroppo. L'attenzione è quindi su una ristretta cerchia di rifugi tra i più iconici e tra quelli che hanno ancora una storia da raccontare, trascurando, già nella premessa, quelli che dell'idea originaria di rifugio hanno ormai ben poco, posizionati come sono lungo strade asfaltate o affollate piste da sci.
I rifugi esistono da più di cent'anni e non sono serviti solo come base d'appoggio per gli alpinisti o ristoro per gli escursionisti. Molti rifugi hanno avuto un ruolo durante le due guerre mondiali, nei mesi della Resistenza. Altri, invece, sono stati al centro di contese territoriali o battaglie ispirate all'irredentismo italiano.
Il libro quindi regala qualche nota sull'architettura ed il paesaggio ma, soprattutto, si dedica a piccole grandi perle storiche e culturali che consentono di scoprire dettagli sconosciuti ai più.
Senza voler anticipare nulla, il libro ci racconta, ad esempio, perché nel cuore delle Dolomiti di Brenta sia in corrispondenza della bocca di Brenta sia ai piedi del Castelletto Inferiore esista una "coppia" di rifugi: il Tuckett-Sella ed il Tosa-Pedrotti. Siamo abituati a considerarli una cosa sola, ma qual è la loro storia?
E qual è il più antico rifugio d'Italia? Ed il primo delle Dolomiti? L'architettura torna a farsi largo quando un approfondimento sul rifugio Sasso Nero sarà "la scusa" per addentrarsi nelle moderne tematiche legate alla sostenibilità ed all'ecocompatibilità.
Il libro si legge avidamente, una storia chiama l'altra ed una volta terminato resta quasi l'amaro in bocca. Avremmo voluto scoprire altre storie, altri rifugi!
Chissà se gli autori hanno in mente una nuova edizione!
Andar per rifugi - di Roberto Dini, Luca Gibello e Stefano Girodo - uscirà il giorno 2 luglio 2020!