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Flex Alp by Tubbs, versione 2020

Dopo averle provate su diverse tipologie di neve, per un totale di quasi duemila metri di dislivello, possiamo finalmente parlare delle nuove Flex Alp di Tubbs.

Per chi non lo sapesse, Tubbs è un nome storico per le racchette da neve perché l'azienda statunitense si dedica alla produzione di quanto strumento moderno, ma dalla storia antica, sin dal 1906. Più precisamente, l'azienda aveva sede nel Maine, sulla costa orientale degli Stati Uniti, e fu fondata in una località che peraltro ha un nome davvero evocativo per chi ama la neve, Norway.
La sede fu poi trasferita a Seattle, sulla costa occidentale degli USA.
Le prime ciaspole prodotte da Tubbs erano in legno, ma nel tempo la produzione si è evoluta rapidamente fino ad arrivare ai materiali più moderni. Tubbs, peraltro, fu la prima casa a lanciare una ciaspola dedicata alle donne: uscì con il catalogo per l'inverno del 1998.

Le Flex Alp, nella versione 2019-20, hanno cambiato in particolare l'allacciatura anteriore che riprende il "concept" di quella posteriore e si basa su una fibbia in gomma che si riesce a regolare anche portando i guanti.

Il modello è risultato molto performante sulla neve dura, grazie all'elevata "ramponatura" anteriore e laterale, su tutta la lunghezza della racchetta da neve (sistemi Traction Rails e Viper 2.0). La presa è garantita anche perché il disegno della ramponatura è molto zigrinato, incrementando ulteriormente la tenuta su ghiaccio o neve dura. A questa caratteristica si uniscono una notevole leggerezza e la capacità, per le Flex Alp, di scaricare bene la neve fresca risultando molto divertenti anche nelle discese più spensierate.

Sono tutte caratteristiche ereditate dal precedente modello, leggero e flessibile, che sono state appunto accompagnate dal nuovo sistema di chiusura che permette di regolare le racchette con una sola mano, anche anteriormente (sistema Active Fit 2.0).

La prova è avvenuta sul percorso verso il passo Branchino affrontando una salita su neve battuta, qualche passaggio su neve dura ed una discesa saltellando in neve fresca. Prima ancora il test era stato condotto sulle nevi trasformate del percorso che, dai dintorni di San Genesio, aveva condotto fino alla vetta dello Stoanerne Mandln

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