la trasformazione della montagna in un libro di Michele Sasso
Michele Sasso, autore del libro, racconta che “una nuova montagna non è utopia. In Italia ci sono già migliaia di persone che cercano nuovi modi dell’abitare: non quelli imposti dai cittadini che cercano in montagna le stesse cose di cui usufruiscono in città, ma altri completamente diversi. A partire dal fenomeno della restanza e dai nomadi metromontani.”
Restanza? Nomadi metromontani?
Nel libro, si punta l'attenzione su queste due categorie, più importanti - a dire dell'autore - degli appassionati di montagna la cui fruizione - anche quando "lenta" e "rispettosa" - non è garanzia di vita per le vallate più remote.
Restanza è quindi la volontà di rimanere in montagna, creando un nuovo senso dei luoghi, rigenerandoli ed adattandoli alle esigenze della vita moderna. Paesi, non borghi, laddove per paese s'intende un villaggio aperto e ricco di relazioni, vivo, mentre con borgo si sottende una sorta di museo a cielo aperto, cristallizzato.
Nomadi metromontani, o metronomadi, sono invece coloro che pur lavorando e gravitando sulle vicine città decidono di rimanere a vivere tra le montagne. Oppure vi si spostano cercando soluzioni abitative migliori rispetto a quelle offerte dalle periferie urbane.
Progettare forme di fruizione che durino tutto l'anno, come hanno fatto alcuni ragazzi ad Arquata del Tronto, paese devastato dal terremoto: hanno creato una rete di sentieri che si dipana attraverso due parchi naturali, quello dei Monti Sibillini e quello d'Abruzzo. Oppure - sfruttando le opportunità positive di un fenomeno in sè tragico, come quello del riscaldamento climatico - avviare nuove forme di agricoltura per rilanciare attività abbandonate da decenni. In altri casi, poi, la montagna è divenuta sede di centri di ricerca
Chi vive in montagna, secondo Michele Sasso, "chiede di non essere considerato cittadino di serie b e, quindi, di avere accesso ai servizi, alla sanità, alla banda larga, cioè di poter vivere dignitosamente" e solo offrendo queste garanzie è possibile ripensare alla montagna senza inseguire modelli di sviluppo "gigantista" ormai desueti e perdenti.
Un tema quantomai attuale se si pensa alle parole del sindaco di Valbondione in merito al collegamento sciistico Colere - Lizzola...
Il libro vuole proporre un messaggio positivo, condividere e diffondere idee di sviluppo e rilancio ed effettivamente gli esempi, dalle vallate interne del Piemonte ai paesi dell'entroterra calabrese, non mancano.